#Teatro Stabile dell’Umbria
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Differenze di genere e su base sessuale: la giunta di Magione approva la 'Carta etica' Un nuovo e più moderno modo di comunicare non soltanto tutti gli appuntamenti in cartellone per la stagione teatrale del Teatro Stabile dell'Umbria al...
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La Spezia: per la stagione in prosa sabato 11 e domenica 12 novembre in scena “La Locandiera” al Teatro Civico .
La Spezia: per la stagione in prosa sabato 11 e domenica 12 novembre in scena “La Locandiera” al Teatro Civico . Conto alla rovescia per l’apertura della Stagione di Prosa 2023-24 al Teatro Civico della Spezia. Sabato 11 novembre alle 20.45 (in replica domenica 12 alle 17.30) andrà in scena “La locandiera”, una produzione firmata Teatro Stabile dell’Umbria che vede protagonista Sonia Bergamasco, con la regia di Antonio Latella. Attrice amata dal pubblico cinematografico, televisivo e teatrale, la Bergamasco con Latella ha già lavorato per Chi ha paura di Virginia Woolf?, spettacolo che le è valso il Premio Ubu 2022 come migliore attrice dell’anno. La Bergamasco incontrerà poi il pubblico al PIN nell’ambito della rassegna FOYER domenica 12 novembre alle 11.30, insieme al direttore artistico del Teatro Civico Alessandro Maggi. Scritta nel 1751 e portata in scena per la prima volta nel 1753 al Teatro Sant’Angelo di Venezia, La locandiera è ancora oggi il testo di Carlo Goldoni più noto e rappresentato nel mondo. Protagonista della commedia è Mirandolina, che gestisce la locanda ereditata dal padre insieme al fedele cameriere Fabrizio, a cui è legata da una promessa di matrimonio fatta al genitore prima che morisse. Tra i clienti più assidui della locanda, due uomini entrambi innamorati della padrona: il Conte d’Albafiorita, che la corteggia spendendo grandi quantità di denaro, e lo squattrinato Marchese di Forlipopoli che tenta di conquistarla facendo leva sul titolo nobiliare. Un classico della tradizione teatrale viene rivisto da Antonio Latella, maestro della scena contemporanea che pone l’accento sulla straordinaria attualità del primo testo italiano con una protagonista femminile. “Penso a Café Müller di Pina Bausch. Penso ad una donna nata e cresciuta nella Locanda. Un luogo-mondo che accoglie infiniti mondi. – scrive Latella nelle note di regia - Credo che Goldoni con questo testo abbia fatto un gesto artistico potente ed estremo, un gesto di sconvolgente contemporaneità innanzitutto siamo davanti al primo testo italiano con protagonista una donna, ma Goldoni va oltre, scardina ogni tipo di meccanismo, eleva una donna formalmente a servizio dei suoi clienti a donna capace di sconfiggere tutto l’universo maschile, soprattutto una donna che annienta con la sua abilità tutta l’aristocrazia”. Info e biglietti: Botteghino Teatro Civico La Spezia – ingresso da via Carpenino Orari di apertura: dal lunedì al sabato ore 8.30/12, il mercoledì anche dalle 16 alle 19 Tel. 0187-727521 – [email protected] Vendita on line: Vivaticket.it Info sulla rassegna di incontri FOYER: Teatro Civico tel. 0187-727519/525 email: [email protected] , PIN: tel. 331-6818352... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Venerdì 20 ottobre 2023 alle ore 21.00 aprirà ufficialmente la Stagione di Prosa 2023/24 del Teatro Duse di Bologna - via Cartoleria, 42 - con La Locandiera di Carlo Goldoni, regia di Antonio Latella, e con Sonia Bergamasco nel ruolo di Mirandolina. In questo nuovissimo allestimento firmato dal Teatro Stabile dell’Umbria, A. Latella mette in luce la forza rivoluzionaria e politica di un testo che vede per la prima volta una protagonista femminile, emblema di emancipazione e simbolo di un cambiamento che segnerà tutta la drammaturgia a venire. «Penso a Café Müller di Pina Bausch. Penso ad una donna nata e cresciuta nella locanda, un luogo-mondo che accoglie infiniti mondi. Nel testo goldoniano il tema dell’eredità è il punto cardine di tutto. Mirandolina seduta sul letto di morte del padre riceve in eredità la locanda, ma anche l’ordine di sposarsi con Fabrizio, il primo servitore della Locanda. In questo credo che ci sia un’inconsapevole identificazione del padre con il servo, come erede virtuale in quanto maschio. Più che un uomo per la figlia, il padre sceglie un uomo per la locanda, un uomo pronto a tutto pur di proteggere la locanda. Credo che Goldoni con questo testo abbia fatto un gesto artistico potente ed estremo, un gesto di sconvolgente contemporaneità: innanzitutto siamo davanti al primo testo italiano con protagonista una donna, ma Goldoni va oltre, scardina ogni tipo di meccanismo, eleva una donna formalmente a servizio dei suoi clienti a donna capace di sconfiggere tutto l’universo maschile, soprattutto una donna che annienta con la sua abilità tutta l’aristocrazia. Di fatto, Mirandolina riesce in un solo colpo a sbarazzarsi di un cavaliere, di un conte e di un marchese. Non solo. Scegliendo alla fine il suo servitore come marito fa una scelta politica, mette a capo di tutto la servitù, nobilita i commercianti e gli artisti, facendo diventare la locanda il luogo da dove tutta la storia teatrale del nostro Paese si riscriverà la storia che in qualche modo ci riguarda tutti. Goldoni fa anche un lavoro sulla lingua, accentuando un italiano toscano. Per essere Mirandolina bisogna essere capaci di mettersi al servizio dell’opera, ma anche non fare del proprio essere femminile una figura scontata e terribilmente civettuola, cosa che spesso abbiamo visto sui nostri palcoscenici. Spesso noi registi abbiamo sminuito il lavoro artistico culturale che il grande Goldoni ha fatto con quest’opera, l’abbiamo ridimensionata cadendo nell’ovvio e riportando il femminile a ciò che gli uomini vogliono vedere: il gioco della seduzione. Goldoni, invece, ha fatto con questo suo testamento, una grande operazione civile e culturale. Siamo davanti ad un manifesto teatrale che dà iniziò al teatro contemporaneo, mentre per un’assurda cecità noi teatranti lo abbiamo banalizzato e reso innocente. La nostra mediocrità non è mai stata all’altezza dell’opera di Goldoni e, molto probabilmente, non lo sarò nemmeno io. Spero, però, di rendere omaggio a un maestro che proprio con Goldoni ha saputo riscrivere parte della storia teatrale italiana. Parlo di Massimo Castri» (Antonio Latella) La trama di La Locandiera è nota: Mirandolina gestisce la locanda ereditata dal padre, insieme al fedele cameriere Fabrizio al quale è legata da una promessa di matrimonio fatta al genitore prima che morisse. Nella locanda, due clienti entrambi innamorati della padrona: il Conte d’Albafiorita, che la corteggia spendendo grandi quantità di denaro, e lo squattrinato Marchese di Forlipopoli, che tenta di conquistarla facendo leva sul titolo nobiliare. Con intelligenza e superiorità, Mirandolina argina corteggiamenti e pretendenti accettando secondo convenienza qualche dono. Gli equilibri mutano quando alla locanda arriva il misogino Cavaliere di Ripafratta. Mirandolina avverte il disprezzo che il Cavaliere nutre per le donne come una sfida e decide di mettere in atto un piano per farlo capitolare. Fra equivoci e inganni, arricchiti e movimentati anche dall’arrivo
delle due commedianti Ortensia e Dejanira, Mirandolina riesce a far innamorare il Cavaliere, che perde la testa. La quiete si ristabilisce solo quando Mirandolina accetta di sposare Fabrizio ma, come in altre opere goldoniane, la fine degli intrighi porta con sé un’ombra di malinconia. La Locandiera di Carlo Goldoni - regia: Antonio Latella; assistente alla regia: Marco Corsucci; interpreti: Sonia Bergamasco, Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo, Valentino Villa; drammaturgia: Linda Dalisi; scene; Annelisa Zaccheria; costumi: Graziella Pepe; musiche e suono: Franco Visioli; luci: Simone De Angelis; foto di scena: Gianluca Pantaleo; allestimento: Teatro Stabile dell’Umbria - rimarrà in scena al Teatro Duse fino a domenica 22 ottobre 2023 (orario: venerdì 20 e sabato 21, ore 21.00; domenica 22, ore 16.00).
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«Quanto vale un metro cubo d'acqua?»: 125 teatri ricordano il disastro del Vajont
«Quanto vale un metro cubo d'acqua?»: 125 teatri ricordano il disastro del Vajont. Un articolo di Antonia Cattozzo che ricorda la tragedia della diga del Vajont avvenuta il 9 ottobre 1963 e la rassegna teatrale di Marco Paolini ad essa dedicata.
Piccolo Teatro di Milano, Teatro Elfo Puccini di Milano, Collège Européenne di Strasburgo, Teatro Stabile di Trieste, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione ATER Emilia Romagna di Modena, Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, Teatro Puccini di Firenze, Teatro Stabile dell’Umbria, Officina Teatrale “Il Ponte” di Viterbo, Teatro Brancaccio di Roma, NEST di Napoli, Teatro Koreja di Lecce, Teatro…
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Il Teatro Stabile dell’Umbria presenta due spettacoli alla Rocca Flea
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Tra teatro e danza la stagione del Morlacchi di Perugia
(ANSA) – PERUGIA, 01 GIU – Proporrà 29 spettacoli, 21 di teatro, tra cui cinque audiodescritti, e otto di danza, con una prima assoluta e 20 esclusive regionali la stagione 2023-2024 del Morlacchi di Perugia. Il direttore del Teatro stabile dell’Umbria ha spiegato che “lo scorso anno le città erano al centro del racconto delle stagioni teatrali”. “In questo – ha aggiunto – siamo partiti dagli…
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01/09/2020 - 15/09/2020 #Opera Bianco
Inizia oggi al Teatro Petrella di Longiano la residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Opera Bianco.
[ph. Enrico Gallina; courtesy Festival Crisalide]
JUMP! è un lavoro che affronta il problema del ritmo dell’uomo in dialogo con il ritmo del mondo.
Come continuare a camminare nonostante tutto stia crollando? Usiamo il clown come metafora della condizione umana. Buster Keaton modifica continuamente il suo corpo e le leggi fisiche che lo riguardano in funzione di una danza ostinata. Caduta, salto, sospensione. La caduta se vista sottosopra diventa un salto, un tentativo di volo.
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Opera Bianco è un progetto di ricerca artistica di Vincenzo Schino, regista e artista visivo e Marta Bichisao, danzatrice e coreografa. Opera Bianco è l’evoluzione del gruppo Opera che dal 2005 al 2016 ha creato spettacoli di teatro, danza, performance e installazioni presentate nei principali festival e teatri della scena contemporanea, è stato pluripremiato e oggetto di tesi di laurea, articoli su riviste specializzate e pubblicazioni editoriali. Nel biennio 2017-18 Opera Bianco fa parte di Corale, progetto artistico finanziato da Teatro stabile dell’Umbria e Regione Umbria a sostegno della comunità di Preci (PG) colpita dal terremoto del 2016. Nel biennio 2018-2019 Marta e Vincenzo sono invitati dalla compagnia Gazibul di Saint Brieuc (Francia) in una serie di progetti pedagogici con il Conservatoire de Musique, Danse et Arts Dramatiques. Marta e Vincenzo fanno parte del Libero Gruppo di Studio per le Arti della Scena (LGSAS) fondato da Claudio Morganti. Dal 2018 Opera Bianco è artista IN SITU, piattaforma europea per la creazione artistica nello spazio pubblico. Dal 2014 riceve il contributo della regione Umbria nel programma per lo spettacolo dal vivo L.R. 17/04.
#jump!#opera bianco#Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi#teatro petrella#Longiano#Arboreto#residenza creativa#residenze 2020
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Nostalgia di Dio
Al Fabbricone di Prato, va in scena l’ultimo lavoro di Lucia Calamaro, tra luci e ombre, respiri profondi e scorciatoie di senso.
(more…)
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#Alfredo Angelici#Cecilia Di Giuli#Diego Maiello#Francesco Spaziani#Gianni Staropoli#Luca Privitera#Lucia Calamaro#Recensione Nostalgia di Dio#Simona Senzacqua#Teatro Stabile dell’Umbria
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Sabato 10.04.21, alle ore 21:15 sarà visibile in prima visione su Rai5, a cura di Rai Cultura, il film tratto dallo spettacolo “Occident Express (Haifa è nata per star ferma)”, di Stefano Massini con Ottavia Piccolo, Enrico Fink e i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo.
Una produzione del Teatro Stabile dell’Umbria e Officine della Cultura.
[ il CD Materiali Sonori è su www.thebigcatalogue.it ]
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spettacolo Teatro/Danza
BALLROOM
di
Chiara Frigo
Domenica 08 Marzo alle ore 18.15
Spettacolo realizzato in colborazione con il teatro Stabile dell’Umbria e il Comune di Foligno.
Ballroom è un’esperienza all’insegna del ballo di sala, della memoria, della creazione d’intimità in un momento collettivo. Un rettangolo di sedie è la cornice in cui la performance prende vita, con riferimento al mondo delle balere e al film Le Bal di Ettore Scola. Lo spettacolo evoca l’idea della sala da ballo come contenitore di memorie: amori e passioni vissute, oppure semplicemente sfiorate, fuggevoli apparizioni di partner osservati dalla distanza siderale di una sedia posta all’altro capo di una stanza. La performance prevede il coinvolgimento di alcuni spettatori: seduti accanto ai performer, essi formano coppie in cui “l’altro” cambia di continuo senza distinzione di sesso, età e provenienza culturale Ballroom è un’occasione d’incontro e di conoscenza per la comunità, una bolla sospesa nel tempo, da cui alla fine non si vorrebbe più andare via. di Chiara Frigo spettacolo e laboratorio di creazione coreografica condotto da Chiara Frigo drammaturgia Riccardo de Torrebruna — produzione Act yourAge, ZEBRA con il supporto di CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa, Nederlandse Dansdagen/Maastricht (Paesi Bassi), Dance House Lemesos (Cipro), Inteatro Polverigi (Ancona)
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Stagione di prosa 2019-2020: lunedì ultimo giorno per gli abbonamenti Lunedì 14 ottobre sarà l’ultimo giorno a disposizione degli appassionati per sottoscrivere i nuovi abbonamenti alla stagione di prosa 2019-2020 del Teatro degli Illuminati, che il Comune ha allestito in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria.
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Differenze di genere e su base sessuale: la giunta di Magione approva la 'Carta etica' Un nuovo e più moderno modo di comunicare non soltanto tutti gli appuntamenti in cartellone per la stagione teatrale del Teatro Stabile dell'Umbria al...
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Premi Ubu 2022, l'elenco dei vincitori
Premi Ubu 2022, l'elenco dei vincitori. La quarantaquattresima cerimonia di assegnazione dei Premi Ubu 2022, gli Oscar del teatro italiano come amava definirli Franco Quadri (1936-2011), il critico ed editore che li ha ideati nel 1978, è stata ospitata lunedì 12 dicembre al Teatro Arena del Sole di Bologna. Una festa condivisa dall’Associazione Ubu per Franco Quadri con Rai Radio3 ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e che ha accolto la comunità di artisti, critici, operatori e spettatori che li segue da oltre quarant’anni. La serata è stata condotta dalla curatrice (con Antonio Audino) del Teatro di Radio3 Laura Palmieri e dallo scrittore, giornalista e conduttore di Fahrenheit e Pantagruel Graziano Graziani con gli interventi musicali di Ivan Talarico, l’incursione scenica dell’attrice Matilde Vigna e la partecipazione speciale di Alessandro Bergonzoni. La premiazione è stata seguita anche in diretta radiofonica su Rai Radio3, in una consuetudine di rapporto di media partnership iniziata nel 2016. Le 17 categorie dei premi Ubu sono state attribuite dalla votazione di quasi 80 tra critici e studiosi teatrali. Doppia festa per ERT, che ha ricevuto due riconoscimenti: il premio al Miglior Disegno Luci è andato a Nicolas Bovey per La signorina Giulia (con la regia di Leonardo Lidi, una produzione Teatro Stabile dell’Umbria) e I due gemelli veneziani (con la regia di Valter Malosti, coprodotto da ERT), che ha da poco concluso la sua tournée, toccando le principali piazze italiane da Milano a Bari. Catarina e a beleza de matar fascistas di Tiago Rodrigues è stato riconosciuto come Miglior Spettacolo Straniero Presentato in Italia: una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale in sinergia con prestigiose realtà internazionali tra cui Wiener Festwochen, , ThéâtredelaCité – CDN Toulouse Occitanie & Théâtre Garonne Scène européenne Toulouse, Festival d’Automne à Paris & Théâtre des Bouffes du Nord, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Comédie de Caen, Théâtre de Liège, Maison de la Culture d’Amiens, BIT Teatergarasjen, Le Trident – Scène-nationale de Cherbourg-en-Cotentin, Teatre Lliure, Centro Cultural Vila Flor, O Espaço do Tempo. Tiago Rodrigues, regista portoghese che opera in Francia e attualmente dirige il Festival di Avignone, è intervenuto con un video di saluto in cui dichiara: "Felice di un premio così prestigioso, intitolato a Franco Quadri che non ho avuto la fortuna di conoscere ma, per la cui figura nutro una grande ammirazione e di cui ho potuto apprezzare l’eredità avendo diretto l’Écoles des Maîtres nel 2018. Questo premio mi onora profondamente per il coraggio e la scelta fatta in Italia, soprattutto in questo preciso momento storico e politico". Lo spettacolo è andato in scena il 28 e 29 aprile 2022 al Teatro Storchi di Modena. PREMI UBU 2022 1. SPETTACOLO DI TEATRO L’Angelo della Storia di Sotterraneo (ideazione e regia di Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa) 2. SPETTACOLO DI DANZA Inferno (regia, coreografia, progetto video di Roberto Castello) 3. CURATELA/ORGANIZZAZIONE Maurizio Sguotti / Kronoteatro (Terreni Creativi Festival) 4. REGIA Licia Lanera (Con la carabina) 5. ATTRICE/PERFORMER Sonia Bergamasco (Chi ha paura di Virginia Woolf?) 6. ATTORE/PERFORMER Marco Cavalcoli (Ashes, Ottantanove) 7. ATTRICE/PERFORMER UNDER 35 Stefania Tansini 8. ATTORE/PERFORMER UNDER 35 ex aequo Alessandro Bay Rossi Ludovico Fededegni 9. SCENOGRAFIA Paola Villani (Carne blu) 10. COSTUMI Gianluca Sbicca (M. Il figlio del secolo) 11. DISEGNO LUCI Nicolas Bovey (La signorina Giulia, I due gemelli veneziani) 12. PROGETTO SONORO/MUSICHE ORIGINALI Muta Imago (Ashes) 13. NUOVO TESTO ITALIANO/SCRITTURA DRAMMATURGICA (messi in scena da compagnie o artisti italiani) ex aequo Dei figli (Mario Perrotta) Ottantanove (Elvira Frosini e Daniele Timpano) 14 NUOVO TESTO STRANIERO/SCRITTURA DRAMMATURGICA (messi in scena da compagnie o artisti italiani) Con la carabina (Pauline Peyrade) 15. SPETTACOLO STRANIERO PRESENTATO IN ITALIA Catarina e a beleza de matar fascistas (Tiago Rodrigues) 16. PREMIO UBU ALLA CARRIERA Umberto Orsini 17. PREMI SPECIALI Fabrizio Arcuri: per il ruolo seminale di una progettualità artistica e organizzativa che nel corso di trent'anni ha saputo creare percorsi collettivi e di incontro tra gli artisti della scena contemporanea, tra festival, rassegne, spettacoli e oggetti fuori formato. Dalla nascita di Area06 e Short Theatre a Roma, passando per Prospettiva a Torino, il Teatro della Tosse a Genova e la più recente esperienza al CSS di Udine, Arcuri ha plasmato luoghi di aggregazione ispirati a una visione plurale. Parallelamente, la compagnia degli Artefatti è stata a sua volta luogo di incontri artistici fecondi che hanno poi saputo diramarsi anche al di fuori di essa. Malagola: diretta e fondata da Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi, è una scuola di vocalità dall'anima artistica e scientifica. Nata da poco più di un anno, a Ravenna, è una bottega d'arte riconosciuta come corso di alta formazione, aperta alla cittadinanza in diverse articolazioni pubbliche. Molteplici esperienze artistiche sono confluite così in luogo fisico, un palazzo storico di pregio, restituito alla città in sinergia con le istituzioni locali: il manifestarsi "politico" del procedere congiunto di trasmissione e ricerca. Massimo Marino: da allievo ha fatto parte del Teatro Vagante di Giuliano Scabia, partecipando al Gorilla Quadrumàno. Da insegnante e critico ha continuato a divulgarne azioni e peregrinazioni. Dopo la recente scomparsa del maestro, Marino si è dedicato a conservarne la memoria, organizzando diverse mostre e dando alle stampe una fondamentale monografia, Il poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia (La Casa Usher 2022), scritta con il puntiglio analitico degli scienziati e percorsa dalla passione "baùca" degli innamorati.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Filippo Timi torna con Skianto al Bellini di Napoli. Lo spettacolo riesce in breve tempo a divertire e suscitare riflessioni
Fino al 1 dicembre Filippo Timi torna al Bellini di Napoli con Skianto, spettacolo da lui scritto, diretto e interpretato. Sul palco con lui Salvatore Langella. Lo spettacolo è nato nel 2014 in coproduzione con il Teatro Stabile dell’Umbria ed è una produzione del Teatro Stabile dell’Umbria. Scritta in dialetto umbro, Skianto ha un andamento […]
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